Ripensare le politiche attive per superare la crisi e far ripartire il Paese
Studio Rag. Giuseppe Celauro

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Ripensare le politiche attive per superare la crisi e far ripartire il Paese


 

Una spesa per le politiche attive che nell’ultimo decennio si è contratta del 4,6% in termini reali, con gli investimenti destinati alla formazione che si sono quasi dimezzati, a vantaggio di incentivi sulla nuova occupazione che hanno mostrato invece scarsa efficacia e valore aggiunto. Sono i dati che emergono dalla ricerca “Ripensare le politiche attive per superare la crisi e far ripartire il Paese”, elaborata dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che sarà illustrata nel corso dell’evento “A 20 anni dal Libro Bianco del lavoro. L’attualità del pensiero di Marco Biagi nell’odierna crisi del lavoro” in ricordo del giuslavorista e del suo impegno per la riforma del mercato del lavoro italiano. Da qui la proposta dei Consulenti del Lavoro di interventi urgenti sull’occupabilità dell’offerta per recuperare i lavoratori più fragili rinforzando le politiche per il lavoro in Italia che si presentano in larga parte inadeguate a fronteggiare l’emergenza occupazionale.

“Il focus sulle politiche attive per il lavoro è fondamentale per poter pensare a una ripresa organica dell’occupazione e, di conseguenza, dell’economia. Ben venga allora l’apertura del Governo Draghi a investire sull’assegno di ricollocazione purché si tenga presente che la platea dei destinatari al momento comprende solo la metà dei disoccupati involontari – afferma Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e del Comitato Unitario delle Professioni –. Necessario incidere sulla qualità dell’offerta più che sull’incentivazione della domanda attraverso formazione e riqualificazione, diminuendo il divario tra posizioni ricercate e competenze disponibili”.

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La rassegna stampa

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Indicazioni ad interim per vaccinazione anti-Covid nei luoghi di lavoro


Indicazioni sulla vaccinazione anti-Covid nei luoghi di lavoro e sulla procedura per l’attivazione dei punti vaccinali territoriali destinati alle lavoratrici e ai lavoratori, sono inserite nel documento ad interim elaborato dall’Inail insieme ai Ministeri del Lavoro e della Salute, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e alla struttura di supporto alle attività del commissario straordinario per l’emergenza. Il documento, allegato alla circolare interministeriale (Ministeri del Lavoro e della Salute) del 12 aprile 2021, chiarisce i requisiti e la procedura che le imprese dovranno seguire garantendo efficacia, efficienza e sicurezza. Per assicurare tali requisiti, gli spazi destinati alla somministrazione dei vaccini in azienda, compresi quelli allestiti presso punti vaccinali territoriali approntati dalle associazioni di categoria di riferimento, potranno essere utilizzati per la vaccinazione di lavoratori appartenenti anche ad altre imprese, come quelli che prestano stabilmente servizio presso l’azienda utilizzatrice.
Il documento affronta tutti i passaggi legati all’organizzazione dell’attività: requisiti preliminari, presenza di materiali, attrezzature, farmaci, strumenti informatici che permettano la registrazione dell’avvenuta inoculazione del vaccino, secondo le modalità fissate a livello regionale. L’impresa – chiarisce il documento – deve programmare anche la somministrazione della seconda dose con registrazione da effettuare subito dopo la somministrazione, durante il periodo di osservazione post-vaccinazione della durata di almeno 15 minuti. Per intervenire immediatamente nel caso di reazioni avverse a rapida insorgenza, che dovranno essere registrate utilizzando le modalità di segnalazione previste dalla Regione o Provincia autonoma di riferimento, è necessario prevedere la presenza di risorse in grado di gestirle. Si raccomanda, in ogni caso, di indirizzare eventuali soggetti a rischio all’azienda sanitaria competente, in modo che possano essere vaccinati in ambiente protetto. Per la formazione del personale coinvolto nelle operazioni di vaccinazione, sulla piattaforma dell’Iss dedicata alla formazione a distanza in salute pubblica (Eduiss) è disponibile il corso “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti Sars-CoV- 2/Covid-19”, che sarà integrato con un modulo specifico per la vaccinazione nei luoghi di lavoro, curato dall’Inail in collaborazione con l’Iss. La nuova pubblicazione integra anche un elenco della normativa di riferimento e due allegati: il modulo di consenso alla vaccinazione, che dovrà essere accompagnato dalla nota informativa specifica per il tipo di vaccino somministrato al lavoratore, facendo riferimento alla versione più aggiornata resa disponibile dal Ministero della salute; le 2 liste di quesiti per il triage prevaccinale e l’anamnesi COVID-correlata.

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Protocolli anti-contagio, test e vaccini: la mappa per il datore di lavoro


Come deve comportarsi il datore di lavoro per ridurre al minimo il rischio di contagio da Covid-19 in azienda? E quali sono gli obblighi cui ottemperare? Con l’approfondimento del 22 marzo 2021 la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro fornisce le risposte ai quesiti più frequenti in materia attraverso undici FAQ che spaziano dall’adozione di protocolli aziendali di sicurezza alla possibilità di introdurre test sierologici o tamponi molecolari come misura preventiva, fino alla gestione dei contagi e delle assenze dei lavoratori nei casi di isolamento, quarantena o “contatto stretto”. Ampio spazio viene dedicato al tema, molto delicato e discusso, della vaccinazione obbligatoria dei dipendenti e di come comportarsi di fronte al rifiuto da parte del lavoratore, in attesa di un auspicabile intervento legislativo. Infine, tutti i chiarimenti in merito alla privacy legata al trattamento del dato su tamponi, test e vaccini nel contesto aziendale.

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Ammortizzatori sociali: stabiliti gli importi massimi dal 1° gennaio 2021


Con la Circolare n. 7 del 21 gennaio 2021, l’INPS ha indicato gli importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, dell’assegno ordinario e dell’assegno emergenziale per il Fondo di solidarietà del Credito, dell’assegno emergenziale per il Fondo di solidarietà del Credito Cooperativo, dell’indennità di disoccupazione NASpI, dell’indennità di disoccupazione DIS-COLL, dell’indennità di disoccupazione agricola e dell’assegno per le attività socialmente utili relativamente all’anno 2021.

In particolare, l’Istituto ha individuato dettagliatamente gli importi massimi in vigore dal 1° gennaio 2021 in base a quanto disposto dall’art. 3, comma 6, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 148, secondo cui dal 1° gennaio di ogni anno gli importi dei trattamenti di integrazione salariale, nonché la retribuzione mensile di riferimento, comprensiva dei ratei di mensilità aggiuntive, da considerare quale soglia per l’applicazione del massimale più alto, sono aumentati del 100% in virtù della variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

Nella Circolare, sono inserite le tabelle con il dettaglio di tutti gli importi stabiliti per i trattamenti di integrazione salariale, gli assegni e le indennità.

Per maggiori informazioni, consulta la Circolare.

Decontribuzione Sud 2020: gli aspetti operativi


Introdotto dal D.L. n.104/2020 e convertito dalla legge n. 126/2020, l’incentivo Decontribuzione Sud previsto per i rapporti di lavoro dipendente con attività lavorativa prestata in aree svantaggiate è stato esteso dalla legge di Bilancio fino al 31 dicembre 2029 con una rimodulazione della misura e modifiche alla platea dei beneficiari. Con l’approfondimento del 12 gennaio 2021 la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro passa in rassegna gli aspetti operativi dell’esonero applicabile nel 2020 in vista della scadenza relativa ai contributi dovuti per il mese di dicembre, analizzandone condizioni di fruizione, possibilità di cumulo e casi specifici come il congedo di maternità. Nel documento, inoltre, si analizzano le indicazioni fornite dall’Inps con il messaggio n. 72 dell’11 gennaio 2021 che ha ritenuto che la Decontribuzione Sud possa trovare applicazione sulla tredicesima mensilità limitatamente ai tre ratei maturati nel periodo ottobre-dicembre 2020. Inoltre, ha previsto che i datori di lavoro debbano restituire l’eventuale maggiore somma riferita ai ratei dei mesi da gennaio a settembre nelle denunce di competenza gennaio 2021 e, dunque, procedere al versamento delle differenze entro il 16 febbraio 2021. Una posizione non condivisibile dalla Categoria che nell’approfondimento sottolinea le principali criticità del parere ministeriale con cui è stata indicata all’Istituto l’applicazione dello sgravio sulla tredicesima mensilità.

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Cosa cambia con la conversione in legge del decreto Ristori


In sede di conversione in legge n. 176/2020, del decreto Ristori, D.L. n. 137/2020, sono state approvate disposizioni aggiuntive o modificative al testo originale, al fine di trasporre in esso le disposizioni dei successivi decreti cosiddetti Ristori bis, ter quater, contemporaneamente abrogati. Con la circolare n. 2 del 2021, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro esamina le principali modifiche intercorse, analizzando in particolare dubbi e attese interpretazioni di prassi. Le emersioni prese in esame riguardano, tra l’altro, i contributi a fondo perduto per gli operatori Iva o per determinati locatori d’immobili; il riconoscimento, anche alle imprese sociali, della possibilità di stipulare convenzioni quadro al fine di favorire l’inserimento lavorativo di lavoratori svantaggiati o disabili; l’anticipazione di alcune disposizioni contenute nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza; la sospensione delle procedure di sequestro o pignoramento nei territori colpiti dal sisma del Centro Italia; le misure di sostegno a favore degli operatori turistici o per quelli dello spettacolo; l’estensione del credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo; l’individuazione dei soggetti esenti dal versamento dell’IMU; la detassazione di contributi e indennità concessi a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

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Le principali misure della legge di Bilancio 2021


La legge di Bilancio si innesta quest’anno nel vorticoso sistema di norme emergenziali volte a frenare l’emergenza economica scaturita dalla pandemia da Covid-19. Da qui una serie di previsioni che dovrebbero generare innanzitutto lavoro e liquidità mediante un meccanismo di agevolazioni, decontribuzioni, esoneri e gli ormai immancabili ammortizzatori sociali. Restano, però, molti nervi scoperti e poche novità concrete rispetto alla Manovra dello scorso anno, nonostante il contesto socio-economico globale sia del tutto diverso. Al nuovo provvedimento, la legge n. 178/2020, in vigore dal 1° gennaio 2021, pubblicata sul supplemento ordinario n. 46 della Gazzetta Ufficiale n. 322 del 30 dicembre 2020 e modificata dal decreto legge n. 182/2020 del 31 dicembre 2020 in GU n. 323 del 31 dicembre 2020, il Consiglio Nazionale dell’Ordine e la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro hanno riservato il 27° Forum Lavoro/Fiscale, analizzandone luci e ombre già lo scorso 22 dicembre. Alle principali anticipazioni fornite nel corso della trasmissione e alle ulteriori novità intervenute a seguito dell’approvazione della legge è dedicata la circolare n.1/2021 della Fondazione Studi, che ne sintetizza e armonizza i contenuti per una fruizione agevole ed efficace. Il documento è stato aggiornato in data 11 gennaio 2021.

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Covid-19: agevolazioni fiscali per vaccini e DPI


Da diversi mesi ormai per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è necessario dotarsi di misure che consentano di arginare il rischio contagio da Covid-19, ad esempio munendosi di dispositivi di protezione personale o kit diagnostici. A questo fine, il legislatore ha previsto una serie di agevolazioni fiscali per il datore di lavoro che debba provvedere all’acquisto di questi strumenti in modo da incentivarne l’uso e far ottemperare le regole vigenti. L’approfondimento del 29 gennaio 2021 della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro passa in rassegna questi incentivi contenuti dapprima nel decreto Rilancio e poi incrementati dalla legge di Bilancio 2021 con ulteriori agevolazioni per la cessione dei vaccini Covid-19 e con l’implementazione dei criteri di individuazione dei dispositivi di protezione individuale detraibili ai fini delle imposte dirette. Inoltre, non manca l’analisi dei documenti operativi e di prassi a corredo di tali disposizioni.

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Reddito di cittadinanza


REDDITO DI CITTADINANZA: L’OBBLIGO DI ACCETTARE L’OFFERTA DI LAVORO CONGRUA

Quand’é che una offerta di lavoro può essere definita “congrua” e, quindi, non può essere rifiutata pena la revoca del reddito di cittadinanza?  Seguite il nostro video per capirlo

Legge 3/2012 crisi di sovraindebitamento


La legge 3 del 2012, meglio nota come legge salva suicidi per i contribuenti in crisi da sovraindebitamento è attualmente una delle misure più valide per aiutare i contribuenti in difficoltà economica.

In un periodo in cui si fa un gran parlare di condono, rottamazione delle cartelle o pace fiscale, impariamo a conoscere cosa prevede la legge n. 3 del 2012 sul sovraindebitamento analizzandone il testo.

Non sono pochi i privati cittadini che, a causa di eventi eccezionali e di particolari situazioni di crisi economica, non riescono più a pagare i propri debiti e si chiedono se esiste una via d’uscita.

La legge salva suicidi è stata pensata proprio per rispondere a queste situazioni di reale difficoltà economica, o meglio sarebbe dire di sovraindebitamento.

In questi casi ci si chiede quali sono le regole per poter ricorrere alla legge 3/2012 e, pertanto, è bene conoscere cosa prevede il testo della legge, come funziona, chi può beneficiarne e quali le condizioni per poter ridurre l’importo del proprio debito.

Cosa prevede la Legge n. 3 del 2012

Per crisi di sovraindebitamento si intendono le situazioni di squilibrio tra obblighi assunti verso i creditori e l’incapacità del debitore di farvi fronte sulla base delle proprie reali disponibilità economiche e patrimoniali.

Le regole previste dal testo della legge 3/2012 permettono ai privati cittadini di stipulare accordi con i creditori per il pagamento dei debiti insoluti. Il piano previsto dalla legge salva suicidi non si traduce in una cancellazione del debito, questa la prima precisazione.

Quello che la legge sul sovraindebitamento ha voluto inserire è la possibilità, per i privati cittadini, di pagare i debiti sulla base delle proprie reali disponibilità. Come funziona la legge 3/2012 salva suicidi e, soprattutto, quali sono le modalità per accedervi e per richiedere un piano personalizzato di pagamento del debito? Il testo della legge chiarisce ogni dubbio. La crisi ha messo in ginocchio chiunque, e sempre più spesso far fronte ai debiti contratti diventa praticamente impossibile. Non sempre è possibile dunque pagare i propri debiti verso banche Equitalia e, nonostante le recenti novità che hanno previsto la possibilità di rottamazione delle cartelle e l’ormai imminente pace fiscale non tutti i cittadini riescono ad assolvere agli obblighi previsti e a rispettare le strette scadenze.

Esistono sindacati autonomi come quello per lo Sviluppo del Mediterraneo che mettono a loro disposizione molti tipi di soluzioni per venire incontro all’utenza messa in difficoltà da questa crisi economica tramite appunto la legge 3/2012 per avere chiarimenti o poter parlare con un diretto interessato che vi aiuterà nelle vostre richieste esiste un numero telefonico che si può contattare al numero di cellulare 3711173693.

“Yes I Start Up”: riaperte le candidature


L’Ente Nazionale del Microcredito ha riaperto i termini per la presentazione delle domande di partecipazione a “YES I start up”- Formazione per l’Avvio d’Impresa Misura 7.1 (PON IOG), bando nato tra ENM e Anpal, e finalizzato alla formazione e all’accompagnamento all’autoimprenditorialità dei giovani Neet su tutto il territorio nazionale attraverso un percorso formativo mirato e personalizzato che conduca alla definizione di un’idea di impresa.

A darne informazione è l’ANPAL che specifica che i soggetti pubblici o privati interessati e disponibili a collaborare all’attuazione di tali percorsi possono candidarsi fino al 10 dicembre 2018, entro le ore 16:00 nei giorni lavorativi e non oltre le ore 13:00 di ogni venerdì. Ampliata, infine, la platea dei soggetti beneficiari: infatti è stato eliminato il limite massimo di tre aree territoriali, corrispondenti alle singole regioni, rispetto alle quali può essere presentata la candidatura.

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Ticket licenziamento: dall’Inps richieste non dovute


L’Inps richiede il ticket licenziamento anche quando non è dovuto per legge. A metterlo in luce è la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su “Il Sole 24 Ore” dello scorso 16 novembre, raccogliendo le numerose segnalazioni pervenute dai Consulenti del Lavoro. “Viene richiesto il ticket per tutti i licenziamenti in edilizia, settore che per circa il 90% dei rapporti di lavoro è escluso dalle previsioni normative” spiega al quotidiano economico il Presidente della Fondazione, Rosario De Luca, evidenziando che tale richiesta crea un intralcio burocratico e un aggravio di costi per le aziende.

Il ticket licenziamento – si chiarisce nell’articolo – è un contributo obbligatorio a carico dei datori di lavoro introdotto dalla Legge Fornero in caso di licenziamento che dà diritto all’indennità di disoccupazione, attualmente la NASpI. Tale contributo varia dal 41% del massimale NASpI per ogni anno di anzianità, fino a tre, all’82% dell’importo massimo in caso di licenziamento collettivo di lavoratori in Cigs ed è addirittura triplicato se non c’è accordo sindacale. La legge esclude però dal contributo le imprese delle costruzioni edili in caso di licenziamento per completamento delle attività e chiusura del cantiere. Ma – evidenzia De Luca – non esiste una causale specifica di licenziamento per fine cantiere e dunque, in più di 100mila casi all’anno, le imprese devono utilizzare le causali di cessazione attività o giustificato motivo oggettivo. In tali casi, secondo le istruzioni fornite nel messaggio Inps n. 3933/2018, spetta al datore di lavoro provare l’esonero e fare eventuale ricorso.

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore del 16.11.2018

Rassegna web: quotidianolavoro.ilsole24ore.com

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GILDA, INPS modifiche per emissione denunce di reato


INPS apporta modifiche alla procedura G.IL.D.A. (gestione illeciti diffida annuale) introducendo le necessarie implementazioni per consentire l’emissione delle denunce di reato all’Autorità giudiziaria, ai sensi dell’art. 2, c. 1–ter, del d.l. n. 463/83, in relazione agli accertamenti di violazione per omesso versamento delle ritenute di importo superiore a euro 10.000 annui. Tale fattispecie continua a rivestire rilevanza penale ed è punita con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a euro 1.032,00.

L’Istituto con il messaggio n.3169/18 detta le istruzioni operative (che seguono quelle del messaggio n.5127/16), comunicando che dal 10 ottobre 2018 è attiva, all’interno della procedura G.IL.D.A., la nuova funzionalità “Gestione denunce” con la quale sono proposte tutte le diffide notificate per omesso versamento delle ritenute di importo superiore a euro 10.000 annui per le quali procedere alla denuncia alla competente Autorità giudiziaria. Mentre in precedenza tutti i singoli periodi venivano trasmessi all’Autorità giudiziaria, anche se sanati nei 3 mesi, ora l’INPS procede solo per le annualità che superano i 10.000,00 euro. Ricordiamo che il versamento entro 3 mesi estingue il reato e, pertanto, se l’annualità è stata interamente sanata entro tale termine, il datore di lavoro non incorrerà in nessuna conseguenza. La segnalazione verrà archiviata dalla Procura.

Riforma dei CPI: come cambierà il lavoro


Come cambierà il mercato del lavoro con la riforma dei centri pubblici per l’impiego e il reddito di cittadinanza: questo il tema affrontato da Marina Calderone, Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, nell’intervista a “Settegiorni”, programma settimanale di approfondimento politico-parlamentare di Rai Parlamento in onda lo scorso 13 ottobre su Rai 1.

Gli ultimi dati Istat, che per la prima volta dal 2012 hanno registrato un calo della disoccupazione sotto il 10%, devono essere letti con attenzione: “su questo dato – osserva la Presidente Calderone – ovviamente non c’è ancora il risultato e l’effetto del Decreto Dignità“, in, così come non vanno sottovalutati gli inattivi e la disoccupazione giovanile che mantiene percentuali molto alte..

In vista delle riforme annunciate in materia di lavoro, secondo la Presidente, il Governo dovrebbe poi guardare con attenzione alla “qualità degli operatori del mercato del lavoro” dei centri per l’impiego, che può essere migliorata stimolando la competitività della rete dei servizi per il lavoro attraverso l’integrazione fra settore pubblico e settore privato e rimuovendo i limiti strutturali del sistema attuale, di recente evidenziati anche dall’indagine dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro sugli addetti ai centri pubblici per l’impiego della Sicilia.

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Abolito il LUL telematico


Accolte le richieste del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Il decreto legge “Disposizioni urgenti per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili” – approvato ieri dal Consiglio dei Ministri e annunciato da Palazzo Chigi con un comunicato stampa – contiene l’abrogazione dell’art. 15 del decreto legislativo 15 settembre 2015, n. 151. La disposizione abrogata prevedeva, infatti, che a partire dal 1° gennaio 2019 il Libro unico del lavoro avrebbe dovuto essere tenuto in modalità telematica presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, demandando ad un decreto ministeriale (ad oggi non emanato) l’individuazione delle modalità tecniche ed organizzative della tenuta. Finora, però, nulla era stato fatto proprio per la farraginosità delle procedure da attuare. “Si tratta di un grande passo avanti verso la semplificazione amministrativa”, ha dichiarato la Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone. “A tal proposito la denominazione ´telematico´ non deve trarre in inganno. La nuova tenuta del Libro unico avrebbe, infatti, rappresentato un ulteriore aggravio di adempimenti per aziende e professionisti, a cui il Ministro Di Maio ha posto rimedio”, ha sottolineato la Presidente.

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INPS, fase di sperimentazione della nuova procedura “VERA”


Il Consiglio Nazionale con la nota Prot. 0009391/U/COMUNICATI E NOTIZIE comunica che il tavolo tecnico costituito tra Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro e Inps ha definito la fase di sperimentazione della nuova procedura “VERA”.

Come già anticipato in precedenti comunicazioni, tale procedura permetterà di effettuare una simulazione del DURC on line, in qualunque momento. Sarà, pertanto, molto utile proprio per coloro che hanno in scadenza un DURC in corso di validità, per ottemperare ad eventuali omissioni e salvaguardare la continuità della regolarità contributiva.

I Consulenti del Lavoro interessati dovranno comunicare la propria disponibilità inviando apposita e-mail al Consiglio Nazionale (consiglionazionale@consulentidellavoro.it) indicando il proprio codice fiscale e l’e-mail, sulla quale riceveranno il link per partecipare alla sperimentazione della procedura “VERA”.

Sicilia prima per addetti ai servizi per l’impiego


La Sicilia è la regione dove opera il maggior numero di addetti ai servizi pubblici per il lavoro: sono 1.737 su 7.934 operatori, pari a poco meno del 22% del personale operativo nei 501 Centri per l’impiego esistenti in Italia. L’attività della rete pubblica, tuttavia, si focalizza sulla gestione dei disoccupati e non ha alcun contatto strutturato con la domanda di lavoro delle aziende locali. Lo dimostra il fatto che, su 137 mila siciliani che ogni anno accedono alla NASpI, ben 85 mila di questi al quinto mese continuano ancora a percepire il sussidio. Si pone, dunque, il problema di rendere efficiente il sistema di supporto dei disoccupati nella ricerca di un nuovo lavoro, sia in Sicilia, ma anche nel resto del Paese. A segnalarlo è la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro che oggi a Siracusa, in occasione del V Congresso Regionale dei Consulenti del Lavoro della Sicilia, ha presentato l’indagine dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro “Il lavoro nella Regione Siciliana dopo la fine degli incentivi. L’incremento delle politiche passive”. “Per efficientare il sistema dei servizi per l’impiego – ha dichiarato il presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca – si potrebbe valorizzare il ruolo strategico svolto dai Consulenti del Lavoro nelle imprese e, al tempo stesso, integrare i servizi pubblici con quelli privati. I tirocini promossi dai Delegati della Fondazione Consulenti per il Lavoro, infatti, oltre ad essere qualificanti, hanno ottimi tassi di inserimento occupazionale, in Italia e anche in Sicilia”.

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Rassegna video: SkyTg24 del 05.10

Rassegna stampa: Giornale di Sicilia del 06.10.2018Italia Oggi del 06.10.2018La Gazzetta del Sud del 06.10.2018La Gazzetta del Sud del 08.10.2018La Sicilia del 06.10.2018  – La Sicilia ed. Caltanissetta del 06.10.2018Libero quotidiano del 08.10.2018

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Benefici nel caso dell’AdR CIGS


Benefici per il lavoratore

Il lavoratore che, nel periodo in cui usufruisce del servizio di assistenza intensiva alla ricollocazione, accetta l’offerta di un contratto di lavoro con altro datore, la cui impresa non presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli dell’impresa del datore in essere, usufruisce di un duplice beneficio:
a) l’esenzione dal reddito imponibile ai fini IRPEF delle somme percepite in dipendenza della cessazione del rapporto di lavoro, entro il limite massimo di nove mensilità della retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto. Le eventuali ulteriori somme pattuite nella stessa sede sono invece soggette al regime fiscale applicabile ai sensi della disciplina vigente in relazione al titolo per il quale sono erogate;
b) la corresponsione, da parte dell’INPS e con le modalità definite dall’Istituto, di un contributo mensile pari al 50 per cento del trattamento straordinario di integrazione salariale che gli sarebbe stato altrimenti corrisposto.
Con riferimento a tale ultimo beneficio, l’importo spettante al lavoratore andrà calcolato applicando al periodo residuo previsto dal programma di riorganizzazione o crisi aziendale, la percentuale di ore integrate mediamente osservata nel periodo di fruizione.
Benefici per il datore di lavoro
Ai sensi del comma 6 del citato articolo 24-bis del decreto legislativo 148/2015, al datore di lavoro che assume il lavoratore nel periodo in cui usufruisce dell’assegno di ricollocazione, spetta l’esonero dal versamento del 50 per cento dei contributi previdenziali complessivamente dovuti, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di importo pari a 4.030 euro su base annua.
Tale importo è annualmente rivalutato dall’INPS sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati.
Il beneficio compete a condizione che l’impresa non presenti assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli del datore in essere.
L’esonero è riconosciuto per una durata non superiore a:
a) diciotto mesi, in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato;
b) dodici mesi, in caso di assunzione con contratto a tempo determinato.
Nel caso in cui, nel corso del suo svolgimento, il predetto contratto venga trasformato in contratto a tempo indeterminato, il beneficio contributivo spetta per ulteriori sei mesi.
Ai fini della fruizione del beneficio, ANPAL comunica all’INPS i dati relativi ai datori di lavoro che abbiano assunto lavoratori nel periodo di fruizione dell’assegno di ricollocazione.

A Siracusa il V Congresso Regionale della Sicilia


Appuntamento il 5 e 6 ottobre a Siracusa, presso il Teatro Massimo Comunale di Ortigia, per il V Congresso Regionale dei Consulenti del Lavoro della Sicilia dal titolo “Il Consulente del Lavoro: sfide ed opportunità in un mercato del lavoro dinamico”. Ad aprire i lavori della due giorni, il 5 ottobre alle ore 15:00, Leonardo Giacalone, Presidente della Consulta dei Consulenti del Lavoro della Sicilia, e Antonino Butera, Presidente del Consiglio Provinciale dell’Ordine di Siracusa. A seguire i saluti delle autorità: Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia, Francesco Italia, Sindaco di Siracusa, Maria Ippolito, Assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, del Direttore Centrale Inps, Maria Sandra Petrotta e dei direttori regionali Inps e Inail. Dopo gli interventi di Dario Montanaro, Presidente ANCL, e Pietro Latella, Presidente ANGCDL, a prendere la parola Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, che si soffermerà sulle prossime sfide e nuove prospettive della professione.Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi, presenterà l’indagine “Il mercato del lavoro per i Consulenti in Sicilia”, mentre il Presidente della Fondazione Universo Lavoro, Matteo Robustelli, illustrerà i servizi messi a disposizione da FUL per la Categoria. A chiudere la prima giornata di dibattiti e confronti la tavola rotonda “I nuovi scenari delle politiche attive in Sicilia” con Vincenzo Silvestri, Presidente della Fondazione Consulenti per il Lavoro, ed Enrico Limardo, Direttore della Fondazione Lavoro.

Sabato 6 ottobre, alle 9:30, interverranno Alessandro Visparelli, Presidente dell’Enpacl, e Fabio Faretra, Direttore Generale dell’Enpacl, rispettivamente sul sistema e le attività previdenziali a favore della professione e sul ruolo dell’Ente di previdenza in Sicilia. Seguirà la tavola rotonda sugli effetti del Decreto Dignità a cui prenderanno parte Enzo De Fusco, Consigliere della Fondazione Lavoro, Danilo Papa, Direttore Centrale vigilanza INL e Nunzia Catalfo, Senatrice M5S e Presidente della Commissione permanente lavoro e previdenza. A chiudere i lavori sarà la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Marina Calderone, insieme al Presidente della Consulta della Sicilia, Leonardo Giacalone.

La partecipazione al Congresso permette di maturare 8 crediti formativi per la formazione continua obbligatoria degli iscritti all’Ordine dei Consulenti del Lavoro.

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Sfoglia la brochure

Intervista a Antonino Butera, Presidente del CPO di Siracusa

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