Da luglio stop al Qu.I.R. in busta paga
Dal periodo di paga luglio 2018 i datori di lavoro del settore privato non sono più tenuti a corrispondere in busta paga la quota maturanda di Trattamento di fine rapporto, il cosiddetto Qu.I.R., per i dipendenti che ne abbiano fatto richiesta, né sono tenuti all’assolvimento degli obblighi informativi e contributivi previsti dalla circolare Inps n. 82/2015. È quanto evidenzia l’Inps nel messaggio n. 2791 del 10 luglio 2018, a seguito della mancata proroga delle disposizioni normative contenute nella Legge di Bilancio 2015, che – per i periodi di paga decorrenti dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018 – consentivano ai lavoratori del settore privato, con un rapporto di lavoro di almeno sei mesi, di chiedere la liquidazione in busta paga della quota maturanda di Tfr.
Viene, dunque, ripristinato l’assetto normativo previgente in materia, che prevede tre possibilità di destinazione del Tfr: accantonamento in azienda; versamento al Fondo di tesoreria; versamento alla forma pensionistica complementare di destinazione. L’Inps precisa, però, che i datori di lavoro che abbiano già avuto accesso al finanziamento assistito del Qu.I.R. dal fondo di garanzia dell’Istituto dovranno continuare a valorizzare l’elemento “QUIRFinLiquidata” fino alla completa erogazione in busta paga della quota di Tfr maturata nel periodo di paga giugno 2018, ovvero fino alle denunce Uniemens di competenza settembre 2018.
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